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Vendere: perché tutti dovrebbero imparare a farlo

Vendere perché tutti dovremmo imparare a farlo | Naturalmentesimona

Qualunque sia la tua professione, anche tu ti occupi di vendere ma cosa significa davvero?

Vendere. So che forse il titolo ed il sottotitolo di questo articolo sono un po’ forti ma li ho scelti volutamente.

Se ci pensi bene, qualunque sia la tua professione, ti stai vendendo. Stai vendendo il tuo tempo, le tue competenze, la tua manodopera o quello che ti pare, in cambio di soldi.

Anche nel caso in cui tu sia un dipendente, la vendita ti riguarda lo stesso. Stai vendendo anche tu il tuo tempo e le tue abilità in cambio di uno stipendio.

E continui a farlo tutti i giorni, perché per mantenere il tuo posto di lavoro probabilmente dovrai garantire un certo rendimento in termini di produttività e risultati.

Cosa fai quando vai ad un colloquio?

Non stai forse cercando di fare bella impressione, dando il meglio di te per cercare di fare colpo e acquisire quel posto di lavoro?

E non si tratta forse di una vendita della quale il prodotto sei tu?

E quando stai cercando di convincere qualcuno, un amico, un parente, un figlio di una tua opinione, di un tuo punto di vista, non stai forse “vendendo” il tuo parere?

A tutti noi è capitato di vivere almeno una di queste esperienze. A tutti noi è capitato di vendere.

Cosa significa davvero vendere?

Vendere, se fatto correttamente, con etica e professionalità è qualcosa di molto nobile. Stai infatti dando un prodotto o un servizio di valore (mi auguro) in cambio di qualcosa.

Nella realtà in cui viviamo oggi, solitamente, sono i soldi ma potrebbe essere un baratto. Potresti anche scambiare il tuo tempo e le tue competenze in cambio di qualcos’altro, come ad esempio fanno nelle banche del tempo.

Quindi, come puoi ben capire, non si tratta che di uno scambio.

Vendere perché tutti dovrebbero imparare a farlo | Naturalmente

Ed in ogni rapporto sano, che sia di natura professionale o meno, ci deve essere scambio.

Le relazioni in cui è solo uno dei due a dare, non sono relazioni sane e non portano nulla di buono.

Quindi stai semplicemente scambiando.

Cosa pensi davvero circa il vendere o il denaro?

Il vero punto qual è?

Cosa VERAMENTE pensi nel tuo profondo relativamente al vendere o ai soldi.

Questo è il vero punto.

Perché se hai una concezione “sporca” o errata di queste due cose, allora rifuggirai sempre il vendere e probabilmente difficilmente riuscirai a guadagnare bene e a trovare un lavoro per il quale tu sia ben valorizzato o creare un’azienda che abbia successo.

Se invece, per questioni culturali, sociali, religiose, per via di esperienze negative dirette o di persone a te vicine, hai una brutta idea della parola “vendere”, ecco allora che ti può sembrare qualcosa di sbagliato, di brutto o negativo.

Questo anche relativamente ai soldi.

Se pensi che il denaro sia qualcosa di sporco, da evitare, se credi che tutti quelli che possiedono molti soldi, siano persone egoiste, non perbene, mosse solo dai loro interessi, anche qui allora forse c’è una tua convinzione limitante.

I soldi non sono altro che un “amplificatore”.

Infatti rivelano la vera essenza delle persone.

Ci sono persone ricche che sono egoiste, avide. E ci sono anche persone ricche che sono piene di valori, etiche e che usano il loro denaro come strumento per creare e rendere il mondo un posto migliore.

È come un coltello.

Con un coltello puoi uccidere una persona oppure intarsiare il legno e farne un’opera d’arte.

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La stessa cosa vale per la vendita.

Se quello che offri con la vendita, che siano le tue competenze, il tuo tempo, il tuo prodotto o servizio portano valore e risolvono problematiche alle persone, allora ciò che hai fatto con la vendita è molto nobile.

Al contrario, se con la vendita di ciò che offri stai tentando di truffare qualcuno, allora sicuramente questo non è né etico, né pulito, né corretto.

Dipende dal fine, dall’intenzione che ti motiva a fare quello che stai facendo.

Quindi, se ciò che stai facendo o vendendo è di qualità e migliora davvero la vita delle persone, perché non farlo?

Che problema ci potrebbe essere allora a vendere?

Cosa c’è di male nel guadagnare da un lavoro onesto e pulito?

Nel caso in cui ti abbia una idea negativa sul vendere o suoi soldi, ti consiglio di andare in profondità dentro di te e chiederti da cosa nasce questa convinzione.

Come sei arrivato a questa conclusione? È una tua esperienza diretta o di qualcuno che conosci? Che prove hai che tutto questo sia vero?

Anche nel caso in cui tu abbia avuto una brutta esperienza in merito, non è detto che sia sempre così. Mi spiego meglio.

Le generalizzazioni

Il nostro cervello per semplificarsi la vita nel processare le informazioni, spesso mette in atto la tattica della generalizzazione.

Intanto sappi che il nostro cervello non è programmato per renderci felici ma bensì per farci sopravvivere e conservare la specie.

Quindi molte volte deve semplificare la moltitudine di informazioni che riceve.

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Quando abbiamo un’esperienza, sopratutto per quelle negative da cui dobbiamo difenderci per il futuro, la nostra mente tende a generalizzarla, facendoci credere che andrà sempre così.

Facciamo un esempio classico: le relazioni sentimentali. Quanti uomini o donne hai sentito dire: “Ah gli uomini sono tutti uguali!” oppure “Ah le donne sono tutte uguali!”. Semplicemente perché magari hanno avuto delle esperienze infelici.

È ovvio che non possono essere tutte uguali gli uomini e le donne del pianeta!

Ma l’esperienza negativa è bastata a far rimanere la persona “scottata”, facendole pensare che tutte le persone dell’altro sesso siano uguali.

La stessa cosa per la vendita.

Magari ti sei trovato ad acquistare un prodotto che in realtà non ti serviva o non ti piaceva davvero, solo perché il commesso è stato insistente nella vendita e tu non hai saputo dire di no.

Allora potresti pensare che tutti i venditori siano anticipati, insistenti e truffaldini ma ovviamente non può essere così e sopratutto non puoi logicamente sostenerlo in quanto non conosci TUTTI i commessi del mondo.

Ecco quindi che indagare sul vero perché delle nostre convinzioni limitanti è davvero importante.

Rischiamo di precluderci esperienze solo perché abbiamo dei pregiudizi non realmente fondati.

Convincere o con-vincere?

Un altro aspetto importante che riguarda la vendita è il “convincere”.

Molte persone pensano che vendere sia necessariamente convincere qualcuno a comprare qualcosa di cui magari non si ha bisogno.

Intanto partiamo dall’etimologia della parola “con-vincere” dal latino vincere con, ovvero vincere insieme a qualcuno.

Purtroppo poi il significato ha deviato dall’etimologia della parola e quindi intendiamo il convincimento come qualcosa di forzato, di manipolatorio con accezione negativa.

Per quanto mi riguarda non mi piace affatto l’idea di convincere, nel senso di pressare una persona all’acquisto di qualcosa di cui penso che non abbia bisogno o che non è convinta ad acquistare in quel momento.

Mi è capitato spesso che molti clienti mi abbiano detto “ma tu non mi vendi!”, nel senso di tu non mi fai pressing per acquistare.

Io detesto quel tipo di vendita, non mi piace che venga fatto a me e di conseguenza non lo faccio con gli altri.

Io piuttosto ti racconto, e ovviamente cerco di farlo al meglio, cosa posso offrirti, come posso esserti utile, ti racconto la qualità del mio prodotto e ti spiego come potrebbe renderti la vita migliore ma poi la scelta sta a te e sopratutto, se la persona non acquista, le voglio bene lo stesso e non porto rancore per la mancata vendita.

Mi è capitato alcune volte con alcuni commessi o venditori che quando ho manifestato l’interesse di non acquistare, sono improvvisamente diventati antipatici e anche aggressivi.

Quindi, come sempre, c’è modo e modo di vendere, sta solo a te farne un’arte oppure una sterile transazione che non porta valore.

Il valore di una vendita

Portare valore in una vendita è un aspetto fondamentale.

Potresti allora pensare: ma se vendo un prodotto non indispensabile, ad esempio un caffè, che valore posso portare?

Io credo che in TUTTE le professioni e in tutte le vendite si possa portare valore, anche nelle più semplici.

Per tanti anni ho lavorato nella ristorazione, ha fatto anche la cameriera e la barista e per me era importante portare valore.

Valore per me, in quella professione, era cercare di fare il caffè al meglio, consigliare un piatto che ritenevo davvero buono al cliente, regalare un sorriso, scambiare due parole e far sentire bene i clienti nella loro, seppur breve, permanenza nel locale.

Far uscire dal ristorante il cliente soddisfatto magari con il sorriso, mi riempiva di gioia.

Scambiare anche due brevissime parole piacevoli con i clienti era qualcosa che mi arricchiva e mi rendeva felice, pensando di aver fatto bene il mio lavoro.

Infatti, nella maggior parte dei casi, i clienti e anche i miei datori di lavoro, si affezionavano molto a me perché ci mettevo amore e impegno, non era solo per portare lo stipendio a casa.

In ogni professione, in ogni servizio, in ogni vendita, in ogni consulenza si può portare valore a chi la riceve.

E questo per me rende il lavoro nobile.

Vendersi nel mondo del lavoro oggi

Come abbiamo visto che tu sia un dipendente, un libero professionista o un imprenditore, imparare a vendere te stesso, le tue competenze o il tuo prodotto, è fondamentale.

In molti oggi sostengono che il lavoro non si cerca più ma si attrae, si crea e condivido molto questo pensiero.

Con l’evoluzione del web ed i social oggi siamo tutti più esposti, ed è molto più facile reperire informazioni su chiunque.

A meno che tu non scelga volontariamente di essere completamente fuori da questo mondo (anche se è un po’ difficile), probabilmente qualcosa sul web su di te si trova.

Moltissime aziende, datori di lavoro, reparti di risorse umane cercano informazioni online circa il candidato che vogliono intervistare.

Tutto quello che fai e dici online è come una vetrina.

Sta quindi a te decidere come usare questa vetrina.

Se ti interessa migliorare la tua posizione lavorativa, se ambisci a migliorare i tuoi risultati professionali, non puoi trascurare la tua web vetrina.

Molti esperti infatti consigliano di creare online un vero e proprio brand di sé stessi.

Creare contenuti web e social circa la tua passione, la tua professione e ciò in cui sei davvero bravo, è ciò che dovresti fare affinché le aziende o i clienti che sono in cerca di collaboratori, consulenti o prodotti relativamente a quel settore, possano trovare te.

Che ci piaccia o meno, se siamo presenti online e sui social siamo in vetrina e allora perché non usare questa vetrina al meglio?

La mia esperienza

Se hai delle remore riguardo alla vendita o al denaro, ti capisco benissimo. Ci sono passata.

Quando mi sono trovata a cambiare lavoro e passare dall’essere una dipendente all’avviare un’attività da libera professionista, ero in crisi.

Avevo lavorato per tanti anni con il pubblico ed ero brava a vendere ma era il cliente che veniva da me, non io che dovevo trovare lui.

Ero in difficoltà perché “mi sembrava brutto” guadagnare sul prodotto che vendevo.

Poi lavorando molto su di me e sulle mie convinzioni, ho capito che non c’era nulla di male dal momento che il prodotto che vendo mi piace, io ne sono la prima consumatrice, è un prodotto di qualità e credo davvero che possa migliorare la vita delle persone.

Da quando ho fatto questo cambio di paradigma ovviamente sono iniziati a cambiare anche i risultati.

Se ti va, leggi l’articolo in cui racconto come ho cambiato vita scegliendo di cambiare lavoro.

Mi auguro di esserti stati utile con questo articolo.

Scrivimi nei commenti come la pensi circa la vendita e se vuoi, condividilo con i tuoi amici a cui potrebbe essere utile.

A presto,

Simona

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